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L'olio essenziale di Rosmarino

  • Immagine del redattore: Irene Balducci
    Irene Balducci
  • 20 giu 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 1 mag 2024

L'olio essenziale di rosmarino contiene 82 composti che costituiscono dal 96,7% al 99,9% dell'intero olio essenziale. Questi composti possono essere classificati in quattro categorie: idrocarburi monoterpenici, che sono la categoria predominante, seguiti dai monoterpeni ossigenati, dai sesquiterpeni e da altri componenti minori.

Nei monoterpeni ossigenati, i composti prevalenti includono l'eucaliptolo, ossia il 1,8-cineolo (da 7,7% a 58,6%), il linalolo (da 0,1% a 4,6%), la canfora (da 3,1% a 14,7%), l'a-terpineolo (da 1,5% a 4,2%), il borneolo (da 4,1% a 11%), il verbenone (da 0% a 12,5%) e l'acetato di bornile (da 0,1% a 3,0%).

Tra gli idrocarburi monoterpenici, i composti più rappresentati comprendono l'a-pinene (da 13,6% a 27,1%), il canfene (da 3,4% a 7,4%), il b-pinene (da 0% a 3,9%), il limonene (da 0% a 3,5%) e il terpinolene (da 0% a 3,15%) [15].

Una suddivisione ulteriore può essere effettuata in base al chemiotipo dell’olio:

  • cineoliferum: alto contenuto di 1,8-cineolo;

  • canforato: canfora 20%;

  • verbenoniferum: verbenone 15%.


La composizione dell'olio essenziale di rosmarino, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, è estremamente variabile e sembra essere influenzata significativamente da diversi fattori intrinseci alla specie, tra cui il patrimonio genetico, l'età, lo stadio di sviluppo e la parte della pianta esaminata, così come da fattori estrinseci come le condizioni climatiche e del suolo.


Alcuni studi hanno esaminato la composizione degli oli essenziali di rosmarino in condizioni di stress idrico, con i seguenti risultati:

  • in linea generale, si è notata una diminuzione della profondità delle radici, dell'olio essenziale e della sostanza secca, ad eccezione del numero dei rami

  • l'α-pinene, l'eucaliptolo (1,8 cineolo) e il borneolo emergono come i principali composti negli oli essenziali delle piante sottoposte a stress idrico.

  • lo stress idrico ha influenzato numerosi tratti morfologici, la resa in produzione sia della parte aerea che della parte sotterranea, la percentuale e la resa degli oli essenziali e dei loro composti. Inoltre, la maggior parte dei tratti morfologici e delle rese, ad eccezione di quelle dell'olio essenziale, ha mostrato una diminuzione proporzionale all'aumentare dell'intensità dello stress.

  • l’impiego di sostanze, come l'acido salicilico, può potenziare la capacità delle piante di resistere allo stress idrico, producendo effetti positivi sulla produzione delle foglie, delle radici, e degli oli essenziali, influenzando anche la composizione di quest’ultimi.

 
 

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